“Che cos’è un business?”
Quando ci si pone questa domanda, la si associa sempre ad un’azienda, ad un’idea messa in pratica che ci porta guadagni, un’impresa che genera utili e ci rende imprenditori.
Quando viene chiesto a me cosa sia un business, rispondo che è come un figlio: bisogna idearlo, volerlo, crearlo, crescerlo, dargli le giuste direttive, a volte sbagliare ma migliorando e farlo diventare grande e autonomo.
Io ho due figli (per ora), e li amo con tutto il cuore. Faccio di tutto per essere presente nella loro vita e dar loro tutto ciò di cui hanno bisogno. Lo stesso per l’altro mio figlio, la mia impresa, che ogni giorno ha bisogno di me con costanza, determinazione e amore.
Il punto saldo che ribadisco in ogni mia lezione è proprio la costanza, cioè il modo migliore per far crescere la propria attività. Non è importante quanto sia veloce la crescita, ma che ogni giorno ne compia un gradino in più.
Nella vita di ogni azienda, in special modo in quelle appena avviate, arriva un momento di “tentennamento”, ossia quando i risultati sperati non arrivano nei tempi previsti e ci si ritrova a perdere fiducia nelle proprie convinzioni. Il problema si pone nel non sapere effettivamente entro quando si sarà in grado di superare quel gap, ma la forza più grande di ogni imprenditore sta proprio nell’avere tenacia, perseveranza nel proseguire correggendo il percorso per renderlo più fluido e con meno margini di errore. Assumendo questo atteggiamento i risultati saranno evidenti: avrete una struttura solida e resistente e sarete in grado di superare ogni ostacolo, impennando gli affari.
Vi siete mai chiesti quanto lavoro ci sia dietro, per esempio, ad una catena di hamburgherie? Anni di prove sul territorio per raggiungere il metodo ideale atto a sviluppare il format, tempo prezioso speso a scoprire i gusti che piacciono da poter proporre, mantenendo la conformità di prodotto e produzione in ogni singolo punto vendita. Tentativi finalizzati con un certo criterio ma sempre incentrati verso l’obiettivo primario: la crescita.
Per concludere, l’azienda, come un vero figlio, ha bisogno di costanza, e non abbiate paura di sbagliare, sappiate bensì trarne vantaggio da quegli errori per migliorare senza ripeterli.